Edizioni Pontegobbo

Porsi nel silenzio del proprio studiolo e pensare. Pensare e scrivere. Scrivere e ricordare. Ricordare una vita… Ecco quanto l'autore si propone. Raccontarsi in pace, trasformando il torrente, ieri impetuoso della vita lavorativa, in tanti rii queti, sempre sotto l'occhio della ragione, quella dell'uomo maturo.Ed il tempo del lavoro pare un lungo sogno, con qualche incubo, molti personaggi ordinari, qualche momento di soddisfazione e quel senso continuo, quel sentimento permanente, leit motif del sogno, di aver sempre condotto innanzi la propria onestà, il proprio dovere senza riserve.Per Pascal va così! Dieci, cento, mille, duemila giorni uno via l'altro, per campagne ridenti di sole, per lande deserte, per piane paludose, per terre dell'ulivo o della palma.Nelle ultime pagine del volumetto, che sembrano l'interno di un alveare, l'autore racconta non più della sua vita, bensì di quella degli altri, scoperta in tanti incontri. Allora, l'opera avvince ancora di più. Sì, perché oltre la vicenda professionale dell'autore, si scopre il suo animo sensibile, immutato dagli anni della giovinezza, quando giunse a Milano dalla campagna marchigiana.